La risposta delle associazioni per l’ambiente e la mobilità sostenibile al neo Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Il neo Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha rilasciato domenica su Repubblica Torino una intervista sul tema della nuova ZTL, esprimendo una opinione nettamente contraria. Al di là del merito della questione specifica, colpisce questa affermazione del Presidente Cirio riguardo al tema più generale della mobilità: “Mi sembra sinceramente un paradosso l’idea che nella città dell’auto si concedano incentivi a chi rottama la propria macchina, non ne compra una nuova e sceglie di usare il pullman. Con tutto il rispetto, è assurdo. Le istituzioni sono impegnate su tutti i fronti per favorire la permanenza dell’industria dell’auto nel nostro territorio e poi diamo un bonus a chi boicotta la filiera? Io vorrei che ogni piemontese avesse una macchina, pulita e non inquinante, ma ne avesse una“.

Visto che Presidente Cirio è ai suoi primi passi nel suo nuovo ruolo, ci permettiamo di ricordargli alcuni dei veri paradossi di Torino.
Il primo è che Torino abbia il secondo tasso di motorizzazione più alto tra le grandi città italiane dopo Catania (674 auto per 1000 abitanti, erano 619 nel 2015), il secondo è che sia la città con il tasso di inquinamento dell’aria più alto in Italia e tra i più alti in Europa, ed il terzo è che sia l’unica grande città nella quale dal 2010 al 2017 il tasso di mortalità per incidenti stradali è aumentato del 31%, mentre in tutte le altre è diminuito, in media del 29%. Siamo disponibili a illustrare di persona questi e altri dati al Presidente Cirio, al quale chiediamo fin da subito la disponibilità ad un incontro.

La Germania è un produttore di auto ben più grande dell’Italia, eppure le città tedesche non hanno esitato a imporre limitazioni sul traffico, a fare zone a traffico limitato e a investire pesantemente nella mobilità ciclabile e nel trasporto pubblico. I tedeschi sono forse tutti masochisti? Oppure hanno capito che il traffico e l’inquinamento provocano più costi di quanti siano i benefici derivanti dal traffico incontrollato di auto private. Per l’Italia questi costi sono stimati nel 5,3% del PIL, contro una media dei Paesi OCSE del 3,7%, e gravano soprattutto sul sistema sanitario e previdenziale. Dato che la sanità impegna più della metà del bilancio regionale, il buonsenso dovrebbe spingere il Presidente Cirio a considerare la riduzione di questi costi una priorità, oltre che per un motivo etico e di rispetto della legge anche per un motivo economico.

L’industria automobilistica italiana peraltro è terribilmente indietro nella produzione di quelle che il Presidente Cirio chiama macchine pulite, essendo praticamente al punto zero sui motori ibridi ed elettrici. Per chi oggi voglia guidare auto meno inquinanti non c’è purtroppo alternativa al “boicottare” l’industria automobilistica italiana, perché questa non offre alcuna possibilità di comprare un’auto elettrica o ibrida “made in Italy”. Paradossalmente la FIAT 500 elettrica è disponibile da anni sul mercato statunitense ma non in Italia. Di questo, oltre ai politici locali, dovrebbero rendersi conto anche i sindacati, e chiedere una rapida revisione dei piani industriali di FCA, prima che il divario tecnologico e finanziario diventi incolmabile. Gli operai e i tecnici del settore automotive torinese meritano un futuro di lavoro qualificato in un’industria protagonista della mobilità sostenibile, e non di sopravvivere nelle retrovie per colpa di scelte politiche e aziendali miopi.

Rispondendo ad una domanda del Corriere Torino qualche settimana fa, il Commissario all’Ambiente Karmenu Vella ha detto che l’obiettivo del Piano Regionale della Qualità dell’Aria del Piemonte di raggiungere i limiti di legge entro il 2030 (con 25 anni di ritardo) è inaccettabile e contrario alla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. Su questo tema sono allo studio alcune iniziative giudiziarie, che coinvolgono anche la Giustizia Europea. La nuova Giunta Regionale farebbe quindi bene a mettersi in testa che non solo ogni ulteriore arretramento rispetto a questo obiettivo sarebbe inaccettabile ma che il Piano deve essere rivisto con obiettivi più ambiziosi nel più breve tempo possibile.

Comitato Torino Respira
Amicinbici-bik&motion FIAB Nichelino
Bici&Dintorni FIAB Torino
Bike Pride FIAB Torino
Cittadini per l’Aria
Consulta della Mobilità Ciclistica e della Moderazione del Traffico della città di Torino
Ecoborgo Campidoglio
GreenTO
Kyoto Club
Legambiente Metropolitano

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