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Def 2017, arriva il nuovo Allegato Infrastrutture
Innovativa la strategia verso la sostenibilità. Ma restano ancora troppe autostrade e pezzi di alta velocità. Una analisi a tutto tondo delle misure previste dal nuovo Allegato Infrastrutture. Un articolo di Anna Donati, GdL “Mobilità sostenibile” di Kyoto Club.
Ad aprile 2017 è stato presentato dal MIT il nuovo Allegato Infrastrutture al Documento di Economia e Finanza 2017 del Governo dal titolo “Connettere l’Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture” che supera definitivamente il Piano di Infrastrutture Strategiche (PIS) della ex Legge Obiettivo. Il nuovo Allegato Infrastrutture al DEF 2017 mantiene il suo carattere programmatico, ma anticipa come indicato nella premessa ”l’individuazione dei bisogni infrastrutturali al 2030, che costituirà parte integrante del primo DPP e sulla base delle quali saranno individuate le priorità”. Inoltre indica una direzione strategica entro cui operare le scelte sulla base del contesto attuale, delle infrastrutture esistenti, della domanda di mobilità, di obiettivi di accessibilità e sostenibilità.
Si tratta di un ulteriore passo in avanti positivo nel delineare una strategia di selezione degli investimenti connessa ad una strategia di politica dei trasporti ma che sconta – come viene dichiarato in questa fase transitoria – dello stato delle opere già in corso di realizzazione, degli Obblighi Giuridicamente Vincolanti, dello stato di maturità progettuale, dell’impatto economico. Un insieme di criteri che porta ad indicare nell’Allegato Infrastrutture un esteso insieme di programmi e progetti prioritari pari a 119 interventi (Appendice 1 e 2), che poi dovranno essere ricompresi nel primo Documento Pluriennale di Pianificazione, di cui il MIT ha preannunciato la presentazione a breve.
Sarà quindi con l’adozione del primo DPP che avremo superato davvero le procedure della legge obiettivo e si dovrà anche definire che cosa accade al complesso degli interventi non prioritari ma che hanno avuto un qualche iter procedurale compresi nella estesa ed irrealistica lista delle opere exLegge Obiettivo. Che si tenta in diversi casi di portare comunque avanti sul piano procedurale e realizzativo con le vecchie procedure straordinarie, anche se il MIT non le ha inserite tra le 25 prioritarie dello scorso anno e non sono comprese in questo allegato 2107. Un caso di questo genere è il progetto di Autostrada della Valtrompia. Pur avendo una VIA scaduta secondo la normativa vigente, un complesso intreccio con la concessione della A4 (che si vuole prorogare a tutti i costi), è stata in questi giorni affidato da ANAS a seguito di gara – un primo lotto di 7 km e costo di 235 milioni – ad un gruppo imprenditoriale per la sua realizzazione.
I contenuti di “Connettere l’Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture”
Il documento è composto oltre alla premessa di quattro capitoli: obiettivi e strategia della politica della politica infrastrutturale del paese, l’analisi del contesto attuale, il nuovo Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti, fabbisogni infrastrutturali al 2030 con interventi e programmi di rilevante interesse nazionale. Vanno poi aggiunti due Appendici con i Programmi di interventi (1) e gli Interventi singoli (2).
continua a leggere l’articolo di Anna Donati su Sbilanciamoci.info.
(Photo credit: Strade e autostrade)
- Maggio, 3
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I finanziamenti nazionali ed europei per la mobilità ciclistica
Giornata informativa organizzata dallo Europe Direct Roma e ospitato da Formez PA.
La giornata informativa si rivolge a tutti coloro che, a vario titolo, sono interessati ad approfondire il tema dell’utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo o il potenziamento della rete ciclistica.
Nel corso dell’incontro i partecipanti si confronteranno su alcuni aspetti della mobilità ciclistica che vanno dal sistema delle infrastrutture, allo sviluppo turistico e alla mobilità urbana.
Verranno illustrate le scelte effettuate a livello nazionale e regionale nell’utilizzo dei Fondi europei per realizzare infrastrutture ed interventi a supporto della mobilità ciclistica.
L’evento si terrà il 28 marzo a Roma presso lo Spazio Europa.
La nuova Ztl a Palermo
Presentato dalla Giunta Orlando il piano per rendere più sostenibili gli spostamenti in città.
È stata illustrata il 25 luglio scorso dal sindaco Leoluca Orlando e dagli assessori comunali alla Mobilità, Giusto Catania, e all’Ambiente, Sergio Marino, presso la Sala delle Lapidi la nuova Ztl di Palermo.
La Zona a traffico limitato manterrà i confini attuali ma saranno attuate maggiori restrizioni per i possessori di veicoli inquinanti (Euro 0, 1, 2 sia Benzina che Diesel ed Euro 3 Diesel) che non potranno più accedere alla Ztl – a meno che non siano residenti – e agevolazioni per incentivare l’uso dei mezzi pubblici con abbonamenti ai bus per i meno abbienti a un euro al mese.
Sarà disponibile il pass annuale al costo di 100 euro per i lavoratori, i titolari di attività economiche o chi ha necessità di accedere alla Ztl per ragioni di lavoro, studio e salute se dotati di mezzo meno inquinante; se dotati invece di mezzo inquinante, potranno usufruire di abbonamenti a prezzi vantaggiosi a patto, però, che abbiano un reddito Isee inferiore ai 10 mila euro. In questo caso l’abbonamento annuale a quattro linee, oltre alla linea 101 e alla 107, costerà 12 euro l’anno, ossia un euro al mese.
Possibile il pass annuale anche per i possessori di vetture ibride, Gpl, a metano (costo 50 euro) e per i mezzi pesanti autorizzati (600 euro). Nessun costo, invece, se si ha un’auto elettrica. Per tutti gli altri, a patto che non abbiamo veicoli inquinanti, possibile solo un pass giornaliero al costo di 5 euro.
I residenti avranno diritto al pass gratuito per le zone blu sotto casa e a un abbonamento Amat gratis per le linee che attraversano la Ztl (compresa la linea 101). Per quanto riguarda invece il trasporto pubblico, chi ha un abbonamento Amat annuale potrà usufruire anche di 20 accessi gratuiti all’anno nella Ztl purché abbia un veicolo meno inquinante.
(Photo Credit: Repstatic.it)
- Luglio, 28
- 2021
- politiche di mobilità
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L’anello del Garda capitale europea del cicloturismo
Cresce l’impegno delle istituzioni per reperire i fondi per il completamento dei lavori del percorso ciclabile.
L’anello ciclabile del Garda conta di diventare il percorso ciclabile più lungo d’Europa. Il progetto – in parte già realizzato sulle sponde lombarde, venete e trentine – ha visto far fronte comune l’assessore allo sviluppo economico della Regione Lombardia, l’assessore al turismo della Regione del Veneto e l’assessore alle infrastrutture e all’ambiente della Provincia autonoma di Trento per reperire nuove risorse statali per il completamento dell’opera. Dato il carattere interregionale dell’iniziativa, sarà sancito un protocollo di intesa tra le regioni interessate e i ministeri dei Beni e Attività culturali, Turismo, Ambiente e tutela del territorio.
Oltre all’impegno delle istituzioni, positiva anche la risposta del mondo della politica che ha sottolineato l’importanza di una comune azione tecnica attraverso un gruppo di lavoro interregionale ad hoc, per raccogliere i progetti già redatti e affrontare gli ultimi dettagli per arrivare in poco tempo a un prodotto finale definitivo, unitario ed omogeneo.
Un’ ulteriore conferma della rilevanza dell’iniziativa è arrivata dal Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il quale ha comunicato l’intenzione di inserire il progetto del Garda tra i pochi interventi finanziati nel piano nazionale che comprende anche il grande progetto “Vento” della ciclabile del Po“. Portare a compimento i lavori dell’anello ciclabile significherà – spiega il Ministro – fare dell’area turistica del Garda una delle capitali europee del cicloturismo e del turismo lento, con importanti ricadute per il tessuto economico locale e per la filiera del turismo.
(Photo Credit: Brescia.corriereobjects.it)
- Luglio, 25
- 1588
- bicicletta, politiche di mobilità
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