Buone notizia dalla Camera dei Deputati per chi si muove in bicicletta: approvata la legge sulla mobilità ciclistica.

Nella seduta di ieri 14 novembre è stata approvata all’unanimità la legge per la mobilità ciclistica, nata da diverse proposte parlamentari e che punta a “promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane e sia per le attività turistiche e ricreative”.

L’iter di discussione non è stato facile, ed ha richiesto molto tempo. Nonostante questo, grazie alla tenacia e passione del relatore Paolo Gandolfi, si è arrivati in porto con l’approvazione del provvedimento in un ramo del Parlamento.  Il testo prevede, tra le altre cose, il Piano Generale della mobilità ciclistica, la costituzione della rete ciclabile nazionale, i piani regionali ed il biciclan da parte dei comuni, definisce la rete cicloviaria, incluse le strade senza traffico ed a basso traffico, su cui pedalare. Infine mette a sistema le risorse già fissate dalle leggi Finanziarie 2016 e 2017 (circa 300 milioni di euro) all’interno della norma.

Va detto subito che la legge ha subito un pesante ed “inspiegabile” parere negativo dal Ministero per l’Economia e Finanze, che ha costretto a ridimensionare le giuste ambizioni della legge con molti tagli (tra questi la Direzione al MIT per la mobilità ciclistica) ed ha cancellato tutti gli emendamenti per la mobilità dolce presentati dai deputati Mirko Busto ed Ermete Realacci, che puntavano ad integrare la mobilità ciclistica con le altre modalità di trasporto dolce come i cammini e le ferrovie turistiche.

Certamente questa legge è il risultato di anni di impegno della associazioni che si battono per la promozione delle due ruote nel nostro paese, a partire da FIAB, Legambiente, Ari Randonneux, Salvaiciclisti, l’Alleanza per la Mobilità Dolce.

Adesso il testo passa al Senato per la sua approvazione definitiva: la fine della legislatura imminente ed i tanti “nemici” della bicicletta” sono in agguato. Serve una autentica “volata” per approvare il testo senza modifiche ed avere una legge di autentica promozione della mobilità ciclistica nel nostro Belpaese.

Il resoconto dell’assemblea