L’obiettivo del nuovo PUMS è quello di ridurre del 40% le emissioni di gas a effetto serra dovute al traffico.

Dopo una riunione delle Giunte di Città metropolitana e Comune di Bologna tenutasi martedì 27 novembre a palazzo Malvezzi, il sindaco metropolitano Virginio Merola ha firmato l’adozione del Piano della mobilità sostenibile (Pums) che definisce i progetti strategici della mobilità di Bologna metropolitana dei prossimi anni, frutto anche di un processo di partecipazione con cittadini, Comuni, Quartieri, Unioni di Comuni e stakeholder e guidato da un Comitato scientifico presieduto da Ennio Cascetta e composto da Maria Prezioso, Pierluigi Coppola, Vincenzo Balzani, Carles Llop Torné.

Il PUMS – il primo approvato in Italia, a livello metropolitano – immagina una Bologna metropolitana che nel 2030 sia accessibile, sostenibile e competitiva. Una città metropolitana nella quale – ribaltando le proporzioni attuali – la mobilità sostenibile (piedi, bici, trasporto pubblico) arrivi al 60% (il 70% nella città capoluogo).
Una Bologna centro universitario, economico, turistico e culturale, che sia una delle aree più accessibili del Paese collegando il nuovo sistema di mobilità e tutti i nodi di accesso (stazione AV, aeroporto, caselli autostradali) con l’intera area metropolitana.
Il PUMS inoltre propone un approccio originale e fortemente integrato fra politiche urbanistiche e scelte territoriali, potenziamento dei servizi, infrastrutture di mobilità, politiche tariffarie, promozione della mobilità dolce, politiche di incentivazione e disincentivazione dei comportamenti di mobilità, nuovi servizi di smart mobility che mirano ad obiettivi ambiziosi.
L’obiettivo del Piano (360 pagine di relazione, 260 di quadro conoscitivo e 20 allegati) è arrivare al 2030 ad una riduzione del 40% delle emissioni di gas serra da traffico: questo significa che 440.000 spostamenti in auto (su un totale di 2,7 milioni di spostamenti che ogni giorno avvengono nell’area metropolitana) dovranno essere effettuati su mezzi sostenibili, in particolare trasporto pubblico (+19%) e bici (+14%).

Un pilastro del Pums è la nascita del TRASPORTO PUBBLICO METROPOLITANO (le cui linee principali erano già state approvate da Città metropolitana e Comune di Bologna il 7 marzo e che il documento finale approfondisce e sviluppa).

Attualmente il 16% degli spostamenti effettuati in auto è inferiore al chilometro e il 33% è tra 1 e 5 km; ciò significa che questi spostamenti potrebbero essere compiuti A PIEDI O IN BICI se si garantisse a pedoni e ciclisti più spazi, sicuri e continui.
Per questo il Pums prevede un biciplan metropolitano con 700 chilometri di nuove piste per oltre 150 milioni di euro di investimenti e una rete che consenta percorsi continui per la mobilità quotidiana oltre a un’importante rete cicloturistica (reti di cui, per la prima volta, vengono presentate le mappe).
Per favorire la mobilità pedonale si vuole poi: riorganizzare lo spazio stradale per migliorare la sicurezza, tutelare l’utenza scolastica (anche tramite Percorsi Sicuri Casa-Scuola e l’istituzione di isole scolastiche temporanee), istituire nuovi ambiti a fruizione pedonale privilegiata e nuove pedonalizzazioni. Si passa inoltre dal concetto di “zone 30” a quello di “Città 30”, con velocità massima a 30 km/h nella rete urbana (esclusi gli assi primari).

Maggiori informazioni sul sito della Città Metropolitana di Bologna