A Catania, al convegno “Smart&Slow”, le proposte che il Governo presenterà alla Commissione Eu entro il mese di novembre.

È stata illustrata lo scorso 8 luglio a Catania – nell’ambito dell’iniziativa “Smart&Slow: la visione della mobilità del futuro” – dal dottor Alberto Dossi, Presidente di Gruppo Sapio e del Comitato di Indirizzo Strategico di Mobilità Idrogeno Italia (MH2IT), la proposta di Piano Nazionale per la Mobilità a Idrogeno. I contenuti del documento saranno presentati alla Commissione Europea entro il mese di novembre, come previsto dalla Direttiva 2014/94/UE sullo sviluppo del mercato dei combustibili alternativi.

La mobilità a idrogeno sta iniziando a svilupparsi nelle regioni più avanzate dell’Europa e conta di diffondersi a breve anche nel nostro Paese. Le auto a idrogeno rappresentano per molti la naturale evoluzione delle auto elettriche visto che in queste l’elettricità viene prodotta direttamente a bordo e in tempo reale attraverso una reazione elettrochimica tra idrogeno compresso e ossigeno atmosferico, senza alcuna combustione e con l’unico prodotto di scarto costituto dal vapore acqueo. Tali vetture hanno dunque la capacità di contribuire notevolmente alla riduzione dei gas a effetto serra e dell’inquinamento, col vantaggio di avere tempi di ricarica di pochi minuti e un’autonomia fino a 600 km.

Il Piano prevede 27.000 veicoli a idrogeno a celle a combustibile in Italia al 2025 e ben 8 milioni e mezzo al 2050 (il 20% del parco circolante), affiancati da 23.000 autobus a fuel cell e riforniti da 5.000 stazioni di approvvigionamento. Elemento determinate, la produzione di idrogeno, per la quale il Piano analizza tutte le tecnologie esistenti e commercialmente valide, dallo steam reforming di gas naturale e biometano all’elettrolisi dell’acqua da rinnovabili. Il documento si focalizza anche sul trasporto stradale e fa una stima del finanziamento necessario anche per le altre applicazioni nei veicoli industriali, nel trasporto ferroviario e navale.

Il Piano trae la sua forza dalle considerazioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, secondo la quale per contenere l’aumento della temperatura sotto i 2°C, il numero di vetture a celle a combustibile alimentate a idrogeno circolanti nel 2050 tra Francia, Germania, Italia e Regno Unito non potrà essere inferiore a 40 milioni. Per introdurre la tecnologia nel nostro Paese e favorire la crescita del mercato, si penserà inizialmente a minimizzare i rischi finanziari attraverso un approccio captive fleet, con introduzione di flotte per le autovetture e gli autobus in grado di assicurare un adeguato fattore di carico per ciascuna stazione di rifornimento. Quanto ai veicoli, la loro diffusione è già capillare grazie anche agli investimenti in tecnologia di alcune case automobilistiche.

Come ha sottolineato il Presidente di MH2IT, per il futuro della mobilità a idrogeno sarà centrale la cooperazione tra pubblico e privato, perché solo un’azione condivisa con le istituzioni potrà definire le giuste politiche e gli ambiti di investimento sostenibili, in modo da portare questa tecnologia su larga scala. Oltre a incentivi, agevolazioni e sgravi fiscali a livello europeo, nazionale e locale, sarà necessario lo sviluppo di servizi di trasporto a idrogeno pubblici, l’attivazione di incentivi non finanziari, di accessi preferenziali e di parcheggi dedicati in città, nonché il coinvolgimento degli enti locali.

(Photo Credit: Canaleenergia.com)