Le associazioni ambientaliste: sgraviamo dal traffico le Alpi e le aree sensibili migliorando la direttiva comunitaria Eurovignetta.

Nelle prossime settimane il Consiglio dei Ministri dei Trasporti dell´UE sarà chiamato ad occuparsi della revisione della direttiva Eurovignetta/Eurocharging (direttiva sulla tassazione di autoveicoli pesanti adibiti al trasporto di merci su strada per l´uso di talune infrastrutture).

CIPRA Italia, con Club Alpino Italiano, Federazione Nazionale Pro Natura, Federparchi, Legambiente, Kyoto Club, Mountain Wilderness, WWF Italia e Federazione Protezionisti Sudtirolesi si è rivolta nei giorni scorsi alla Ministra dei Trasporti On. De Micheli per chiedere che la direttiva in oggetto venga migliorata. Nella direttiva, che consente di assumere importanti provvedimenti nel settore del trasporto merci su strada, infatti, manca ancora un impegno preciso a ridurre i volumi di traffico ed a trasferire il traffico merci dalla strada alla rotaia.

Purtroppo l’inquinamento atmosferico e acustico, anche se sono calati nella fase emergenziale, torneranno ad aumentare mettendo a rischio la salute della popolazione, non solo nelle grandi aree urbane, ma anche nelle valli alpine e lungo i grandi assi di transito. Nel 2019 al Brennero sono stati misurati 2,47 milioni di passaggi di TIR, con un aumento del 1,94% rispetto al 2018. Il 55% di tutte le merci che attraversano le Alpi transitano per il Brennero con conseguenti livelli di inquinamento molto elevati.

“Siamo convinti che per il futuro prossimo le merci debbano utilizzare vettori sempre meno inquinanti e questa necessità è ancora più impellente per l’attraversamento di zone particolarmente sensibili come le Alpi – afferma Vanda Bonardo, neo Presidente di CIPRA Italia, il comitato italiano della – Commissione Internazionale per la protezione delle Alpi – CIPRA, organizzazione della quale fanno parte oltre cento associazioni ed enti impegnati nella salvaguardia del territorio alpino.- Pur apprezzando gli obiettivi della nuova direttiva Eurocharging che mirano a migliorare la situazione ambientale riteniamo indispensabile un ulteriore sforzo per includere tutti i costi ambientali del trasporto e, soprattutto, in un momento storico come quello che stiamo vivendo, che siano messe in campo tutte quelle politiche utili per il passaggio dei trasporti dalla gomma al ferro”.

Le organizzazioni ambientaliste chiedono alla Ministra dei Trasporti che la direttiva includa tutti i costi esterni (protezione del clima, della salute, della natura e dell’acqua), confermi la possibilità di applicare maggiorazioni di pedaggio in aree sensibili come le Alpi o le regioni densamente popolate e che i pedaggi debbano essere riscossi sempre in funzione dei chilometri percorsi, applicando così il principio di causalità “chi inquina paga”.

Queste richieste non sono dettate solo dalle attuali esigenze di protezione del clima e della salute, ma sono anche un impegno assunto dall´Italia e assieme agli altri Stati alpini ed all´Unione Europea nella Convenzione delle Alpi, sottoscritta nel 1991, e nel relativo Protocollo trasporti.

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