Mobilità condivisa sempre più diffusa e sostenibile: presentato il Rapporto realizzato dall’ Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility.

Sono sempre di più gli italiani che utilizzano la Mobilità condivisa: lo scorso anno gli iscritti ai servizi di sharing mobility sono stati in tutto 5,2 milioni, un milione in più del 2017.

A sostenerlo è Terzo Rapporto Nazionale sulla sharing mobility, presentato in occasione della Terza Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility, organizzata dall’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility (nato da un’iniziativa del Ministero dell’Ambiente, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile), in collaborazione con il Green City Network e in partnership con Deloitte.

Il Rapporto delinea lo stato dell’ arte della sharing mobility italiana: secondo i ricercatori dell’Osservatorio  i vari servizi di car sharingscooter sharing, car pooling, bike sharing sono arrivati, complessivamente, a 363 in 271 comuni, il 57% dei quali al Nord, con Milano che si conferma come città più all’avanguardia. Sui 47 mila mezzi a disposizione, gli spostamenti sono stati  in tutto 33 milioni, per una media di 60 ogni minuto: il dato è raddoppiato se confrontato con quello del 2015.

È boom anche per quanto riguarda la mobilità elettrica condivisa: nell 2018 la quota di auto e scooter elettrici condivisi è passata, sul totale dei veicoli in circolazione, dal 27% al 43%. Un incremento, affermano i ricercatori, dovuto soprattutto all’incremento dello Scootersharing elettrico (+285% dei noleggi in un anno).

Arranca, invece, il bikesharing, soprattutto perchè alcuni operatori nell’ultimo anno sono usciti dal mercato: emblematico è il caso della Capitale, che rimane priva di servizi. Nonostante il servizio rimanga comunque efficiente nelle grandi città del Nord,  il numero delle biciclette complessive (quasi 36 mila) si riduce del 9% tra il 2017 e il 2018.

Il Carsharing sia free-floating (l’auto si prende e la si può lasciare ovunque) è concentrato solo in alcune città del centro-nord, soprattutto a Roma e Milano: complessivamente, gli iscritti e i nolleggi aumentano entrambi del +26% tra il 2017 e il 2018. Il carsharing station based (si preleva e si lascia in appostiti spazi) è diffuso al contrario in tutta Italia e nel 2018 si sono aggiunte altre città del sud (Napoli, Lecce, Messina, Reggio Calabria e Sassari) e gli indicatori degli iscritti e dei noleggi hanno anche in questo caso un segno più: rispettivamente +37% e +24% tra il 2017 e il 2018.

La città della sharing Mobility si conferma essere Milano, con i numeri più alti in termini di offerta di veicoli per abitante e noleggi. Ben posizionate Torino e Roma, con quest’ultima chiamata però a recuperare il gap dovuto all’assenza di servizi di bikesharing. Grande balzo in avanti di Bologna che nel 2018 ha inaugurato 2 servizi di carsharing e 1 servizio di bikesharing a flusso libero.

Secondo l’analisi di Deloitte, per 6 italiani su 10 la mobilità oggi è ancora una fonte di preoccupazione quotidiana, con impatti sia sulla sfera privata (per il 73% influenza il proprio tempo libero) sia sull’ambiente (79%). Nonostante l’auto privata rimanga tuttora il mezzo di trasporto più utilizzato dagli italiani (57%), più della metà (54%) aumenterà l’utilizzo dei nuovi servizi di mobilità nei prossimi 3 anni (anche se in logica complementare e non sostitutiva all’auto di proprietà – 69%), purché vi sia un’evoluzione dell’offerta lungo quattro direttrici: convenienza economica (richiesto da 9 italiani su 10), facilità di accesso al servizio (7 su 10), chiarezza dell’offerta (7 su 10 reputano i servizi ancora poco chiari, anche in riferimento a quelli più conosciuti – es. Carsharing, 1 su 2 non sa che è una formula pay-per-use) e riconoscibilità dell’operatore che fornisce il servizio (6 su 10 non conoscono offerte di mobilità di importanti operatori non tradizionali).

Leggi il Rapporto Nazionale sulla sharing mobility