Alcune città stanno sperimentando questa soluzione. Un articolo su QualEnergia.it con un commento di Anna Donati, Kyoto Club.

Alcune città, come Lussemburgo e Genova, ci aiutano a capire le motivazioni che spingono un’Amministrazione ad adottare questa strategia, i costi e gli impatti sul traffico, e come potrebbero essere replicate in Italia queste sperimentazioni.

In Lussemburgo, da circa due anni si può salire su autobus, tram e treni (esclusa la prima classe) e spostarsi su tutto il territorio nazionale, senza pagare nulla.

Genova, prima grande città italiana a sperimentare questa soluzione, per ridurre il traffico nelle ore di punta e distribuire meglio i flussi, la metropolitana è gratuita dalle 10 alle 16 e dalle 20 alle 22, mentre gli impianti verticali (ascensori) sono sempre gratuiti.

L’Assessore alla mobilità del Comune di Genova ha sottolineato che questa sperimentazione vuole avvicinare la cittadinanza all’uso dei mezzi pubblici elettrici: un passo in avanti anche verso la loro prospettiva di TPL 100% elettrico.

Potenziare o rendere gratuito l’attuale TPL?
Secondo Anna Donati, coordinatrice del Gruppo di lavoro Mobilità sostenibile a Kyoto Club, prima di arrivare alla gratuità, è innanzitutto necessario capire se il TPL di partenza sia adeguato alla domanda degli utenti, e quindi decidere se è meglio investire le risorse disponibili per potenziare il servizio, e farlo diventare più frequente o di qualità, oppure investire per renderlo gratuito.

Secondo Donati sarebbe preferibile potenziare l’esistente, perché non è affatto provato che chi non usa il TPL lo faccia per il suo costo; probabilmente i cittadini vogliono il potenziamento e la qualità, piuttosto che la gratuità.

La responsabile del Gruppo di lavoro Mobilità sostenibile del Kyoto Club ha sottolineato poi che il discorso cambia se questa strategia viene adottata per attuare una politica sociale, che mira a ridurre le diseguaglianze e favorire l’inclusione sociale. Per esempio, per sostenere famiglie e persone indigenti, con redditi bassi, famiglie numerose, gli studenti universitari. In questi casi sarebbe utile agevolare o rendere gratuito il costo del TPL per incoraggiare le famiglie meno abbienti.

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