Le grandi case automobilistiche nei prossimi anni punteranno sulla mobilità elettrica e sulla digitalizzazione del settore. I nuovi progetti in cantiere, da Fiat-Chrysler a Ford, passando per Toyota.

Con i colossi dell’informatica, con le catene alimentari, con le aziende specializzate nella logistica: l’industria dell’automobile sta ampliando le sue alleanze per disegnare i trasporti del futuro, sempre più elettrici e sempre più automatizzati.

Fiat-Chrysler ha appena annunciato che dalla fine del 2018 venderà “migliaia” di vetture in più a Waymo, la divisione di Google che sta sviluppando i vari dispositivi – sensori, telecamere, software – che faranno viaggiare le auto da sole.

L’intesa tra FCA e Waymo era partita nel 2016: in due anni, il marchio italoamericano ha consegnato alla società parente di Google 600 minivan ibridi Chrysler Pacifica.

Waymo ha già testato la sua piattaforma tecnologica in 25 città negli Stati Uniti e intende lanciare un servizio di taxi senza guidatore aperto al pubblico, iniziando da Phoenix.

“La partnership con Waymo continua a crescere e rafforzarsi e questo rappresenta l’ultimo segnale del nostro impegno in questa tecnologia”, ha dichiarato il numero uno di FCA, il medesimo Sergio Marchionne che aveva espresso molta diffidenza per l’elettrificazione dei veicoli (Il mondo dell’auto scommette sull’elettrica, tranne Marchionne).

Certo non dobbiamo confondere le carte: il Chrysler Pacifica è un modello ibrido, che quindi deve sempre alimentarsi con carburante di origine fossile, al contrario di un mezzo 100% elettrico.

L’innovazione in campo automobilistico si sta giocando su più fronti, dalle batterie al litio alla guida autonoma o semiautonoma, dai sistemi digitali alle infrastrutture di ricarica.

Per ora, è difficile prevedere quando l’auto a zero emissioni e senza conducente riuscirà a conquistare un mercato di massa, ma sono sempre di più i costruttori che puntano in questa direzione.

Dopo lo scandalo dieselgate e le ultime rivelazioni sui test dei gas di scarico con cavie animali e umane in Germania, è evidente che l’industria delle quattro ruote deve trasformarsi, puntando sull’elettrico, sulla condivisione della mobilità urbana, sull’abbattimento completo delle emissioni inquinanti e l’abbandono dei propulsori a gasolio, grazie anche alle politiche stop-diesel che stanno prendendo piede in molti paesi, Cina compresa.

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