Lo spiega Francesco Ferrante di Kyoto Club in un articolo su Greenreport.it

Il Festival dell’Energia torna a Milano nella sua nona edizione, con una veste innovativa. L’evento, in programma in questi giorni, e fino al 14 Maggio 2016, rappresenta uno degli appuntamenti fondamentali del settore e, per quest’anno – come sottolinea anche Francesco Ferrante, Vicepresidente Kyoto Club, in un suo articolo pubblicato sul portale di  Greenreport.it – cambia formula per tenersi al passo con la rivoluzione energetica in atto.

Francesco Ferrante, infatti, conferma questa “nuova veste”: “A partire dalla formula che prevede ad esempio il venerdì pomeriggio un public hearing con i rappresentanti delle istituzioni che ascolteranno esigenze e proposte, ma anche critiche che verranno dagli operatori del settore. Ci saranno tutti: dai rappresentanti delle grandi aziende che producono con il termoelettrico ai “rinnovabilisti”, da che ritiene che efficienza energetica faccia bene all’ambiente e al Pianeta ma sia anche opportunità di business, a chi spinge sull’innovazione della sharing economy per rispondere a nuove esigenze del cittadino consumatore”.

Ferrante analizza lo scenario italiano rispetto alla produzione e distribuzione dell’energia, affermando che il paese, spesso, si ritrova in una situazione “altalenante”: “Il mondo della produzione e distribuzione dell’energia nel nostro Paese è infatti in mezzo al guado. Da una parte dimostra di essere in grado di rispondere alla sfide dell’innovazione (si vedano i record sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili o lo shift nell’approccio e nelle scelte industriali della nostra più grande azienda elettrica), dall’altra continua ad avere a che fare con un sistema di norme farraginoso, che a volte interviene in maniera retroattiva combinando sfracelli e appare comunque privo  di una strategia efficace per il futuro”.

Le “contraddizioni” italiane, ovviamente, dovranno essere affrontate dal nuovo Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che secondo Ferrante dovrà occuparsi di risolvere la “questione energetica” su più fronti: “Con questa contraddizione si dovrà confrontare il nuovo ministro Calenda che potrà imprimere quella svolta positiva di cui ha fame il mondo che si incontrerà a Milano nei prossimi giorni se riuscirà ad emanare immediatamente il tanto atteso decreto sugli incentivi alle fonti rinnovabili non fotovoltaiche (magari correggendo in corsa le storture che prevedono soldi per inceneritori ed ex zuccherifici che con le rinnovabili non c’entrano nulla); se metterà mano alla riforma delle tariffe elettriche tutelando e anzi valorizzando la possibilità di autoproduzione che è la vera nuova frontiera di sviluppo dell’innovazione tecnologica applicata alle rinnovabili; se troverà il modo di lanciare finalmente la mobilità elettrica; se non frapporrà alcun indugio nel recepire  le direttive europee sull’efficienza e se darà chiare indicazioni al Gse per evitare penalizzazioni retroattive per chi ha investito in rinnovabili ed efficienza”.

Maggiori informazioni: Festivaldellenergia.it

(Photo Credit: Greenreport.it)