Le associazioni ambientaliste chiedono al titolare del Mise di ritirare il sostegno agli incentivi per le auto non elettiche.

Incentivare l’acquisto e la rottamazione delle auto fossili “Sarebbe un passo indietro di 20 anni”. “Ci ripensi” è l’appello che le associazioni ambientaliste Kyoto Club, Legambiente, WWF Italia, Cittadini per l’Aria, Transport&Environment, Greenpeace Italia lanciano al Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, dopo che quest’ultimo ha dichiarato il proprio sostegno a misure per l’incentivazione di veicoli non elettrici.

Le stesse associazioni hanno chiesto di partecipare al fianco degli altri stakeholders al “tavolo” sul futuro dell’automotive in corso al MISE, senza ottenere alcuna risposta.

Secondo le associazioni la misura “andrebbe in senso opposto rispetto al raggiungimento di un trasporto a zero emissioni, necessario per ottemperare agli impegni internazionali assunti sul clima che questo governo ha messo – con il Green Deal – al centro della propria agenda politica e che necessita per essere attuato di misure coerenti e lungimiranti”.

Nella lettera indirizzata al titolare del Mise, si ricorda che il mercato elettrico italiano è in crescita e, il bonus malus varato a Gennaio 2019 dal passato governo – efficace nell’orientare le scelte dei consumatori verso soluzioni a zero e basse emissioni – andrebbe valorizzato -non indebolito- sulla scia dell’esempio francese, con tasse più severe per le auto inquinanti. La Francia, affermano le associazioni, presenta oggi i più bassi valori emissivi in Europa per il nuovo immatricolato (96 gr CO2/km a Gennaio).

“É urgente che il governo proponga e implementi misure all’avanguardia per il settore trasporti, come la definizione di una data di fine vendita per le auto endotermiche, già annunciate da Francia, Inghilterra e Spagna, per permettere all’industria di fare investimenti certi, alle amministrazioni di dispiegare la necessaria quantità di infrastrutture di ricarica sul territorio e ai consumatori di fare scelte consapevoli” concludono poi le organizzazioni.

Scarica il comunicato stampa (pdf)