Anche Bologna si illumina di meno, in questa particolare edizione tutta dedicata alla mobilità sostenibile e alla bicicletta: tanti gli eventi in città organizzati per il 19 febbraio da Centro Antartide, Coop e dalla rete di associazioni che promuovono la mobilità ciclabile bolognese.
Si comincia già giovedì 18 con il laboratorio di riparazione bici, alle 18.00 all’Erbario, mentre per tutta la giornata di venerdì 19, dalle 10.00 alle 18.00, all’esterno del negozio Coop di piazza dei Martiri 1 sarà possibile per i soci far controllare e riparare gratuitamente la propria bicicletta nella speciale ciclofficina mobile. E ancora biciclettate in partenza da porta San Mamolo (“Lo Zodiaco è alle porte”, con la zdaura Onorina che racconta i segreti della città) e da piazza XX Settembre (“M’illumino di meno… eccetto bici!”, per mettere al centro la sicurezza), la distribuzione di luci per la bici e la proiezione gratuita del film Bikes vs Cars, al cinema Odeon alle 18.30. Gran finale “Bike the nobel” in piazza XX Settembre con brindisi e la performance di Saltimbanco: è questo il ricco programma promosso dalla rete di associazioni bolognesi che sostengono la mobilità ciclabile e che hanno raccolto, quest’anno più che mai, l’invito al risparmio energetico, specialmente negli spostamenti a due ruote.
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Metropolitana di Milano: su tutta la rete tornelli chiusi in uscita. Da Ecodallecittà
Dopo una lunga sperimentazione diventa obbligatorio sulla metro di Milano convalidare biglietti e tessere anche in uscita. ATM esclude però le stazioni più affollate. 10.000 al giorno, gli abusivi stimati
Sono 10.000 al giorno, secondo i dati ATM, gli abusivi che ogni giorno viaggiano sulle 4 linee metro di Milano. Un danno stimabile in circa 15.000 euro al giorno, 5,5 milioni di euro all’anno. I senza biglietto, precisa comunque ATM, rappresentano “solo” poco meno dell’1% del milione e 200mila utenti giornalieri della metropolitana.
L’obbligo di timbrare anche in uscita sulla metropolitana milanese è una sperimentazione che va avanti da 3 anni. Da lunedì 15 febbraio diventa però una regola, per chi viaggia in metropolitana. I tornelli saranno tutti bloccati, anche in uscita, e quindi senza biglietto o abbonamento, o con titolo di viaggio scaduto o irregolare, non si potrà più uscire (e si dovrà fare, o rifare, il biglietto).
Si attende di vedere come si comporteranno gli addetti fissi Atm alle stazioni, perché potranno verificarsi parecchi casi di viaggiatori senza biglietto, che cercheranno di uscire ugualmente, magari con il famoso”salto del tornello”, raccontato nel 2014 anche dal Corriere della Sera.
Comunque il modo di regolarizzarsi c’è, utilizzando le macchinette elettroniche in uscita: 3 euro, per i possessori di biglietti o tessere scadute; 5 euro, una specie di mini sanzione, per chi era entrato proprio senza biglietto.
Come sa bene chi frequenta i mezzi pubblici, a Milano l’obbligo di vidimare anche in uscita in metropolitana è stato introdotto come sperimentazione da parecchio tempo, ma era attivo soltanto in alcune stazioni, tant’è che non era raro assistere a frettolosi passeggeri che si schiantavano contro le barre del tornelli in uscita, con un effetto “colpo di frusta”, convinti che i tornelli fossero aperti. Da oggi, tutti sono avvisati e quindi converrà dirigersi verso le uscite più lentamente e, soprattutto, con biglietto o tessera pronti da vidimare. L’adeguamento totale del sistema – fa sapere ATM – è stato lungo, per le difficoltà tecniche ed informatiche incontrate nell’attivare il blocco in tutte le stazioni. Comunque, in ogni fermata esiste anche un sistema di sblocco automatico, attivabile in caso di emergenza.
Data la conformazione strutturale di alcune stazioni e la prossimità alle scale, queste sono le fermate che restano però escluse dal provvedimento. Su M1: Sesto FS, Sesto Rondò, Sesto Marelli, San Babila, Duomo (lato San Babila), Cadorna FN, Lotto, Molino Dorino e Bisceglie. Su M2: Cologno Nord, Gessate, Lambrate FS (lato Bottini), Centrale FS, Garibaldi FS, Cadorna FN e Porta Genova FS. Su M3: Centrale FS, Porta Romana e Rogoredo FS. I tornelli delle stazioni di M5, al contrario, saranno tutti chiusi anche in uscita.
Fonte: EcodalleCittà
- Febbraio, 17
- 1803
- trasporto collettivo, varie
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Il Passante ferroviario di Palermo avanza: inaugurate tre nuove fermate. Opera ultimata nel 2018.
Il Passante ferroviario di Palermo fa un ulteriore passo avanti. Lo stato di avanzamento dei lavori è al 72 per cento. L’opera sarà ultimata entro il 2018, con un investimento complessivo di 1,1 miliardi. Il punto sui lavori è stato fatto in occasione dell’inaugurazione di tre nuove fermate del passante ferroviario siciliano: Maredolce, Guadagna e Lolli. Il Passante di Palermo (30 chilometri), linea ferroviaria a doppio binario elettrificata, 25 fra stazioni e fermate (10 realizzate ex novo) di cui sette extraurbane, offre una ulteriore capacità di traffico per migliorare il trasporto metropolitano su ferro, decongestionando il traffico urbano, dal centro città verso le aree urbane a Ovest di Palermo e per potenziare i servizi per l’aeroporto internazionale “Falcone e Borsellino” di Punta Raisi.
«Questa è un’altra tappa della cura del ferro – commenta il ministro per l’infrastrutture Graziano Delrio, presente a Palermo all’inaugurazione delle tre stazioni del passante ferroviario -. Palermo ha delle ambizioni metropolitane. Questa è un’opera importantissima. Queste sono le opere del futuro, non progetti che nascono vecchi e muoiono vecchi. Fare metropolitane e servizio su ferro come i tram è la cosa giusta».
«Come ha detto il presidente Draghi – continua il ministro Delrio – la ripresa e la crescita si consolidano se ci sono investimenti. Gli investimenti pubblici sono importantissimi. Vorrei ricordare ai siciliani e a tutti coloro che in questi giorni si lamentano per aver ricevuto di meno rispetto alle altre regioni, che abbiamo terminato i primi 9 chilometri della linea Messina-Palermo. Una linea – ribadisce Delrio – su cui abbiamo investito un altro miliardo». Tutti i cantieri aperti dal ministero e sotto contratto di programma di Rfi (Rete ferroviaria italiana) sono a disposizione dei cittadini nel nuovo sito internet Trasparenza a garanzia della legalità (http://www.gare.rfi.it/bgrfi/Trasparenza-e-documentazione).
Nell’ambito dei progetti in corso per il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie della Sicilia, spiega una nota di Rfi, è stato da poco attivato a Palermo l’Apparato centrale computerizzato (Acc), in pratica una maxi-sala di controllo per gestire dal Posto centrale il traffico ferroviario fra Palermo Centrale e Palermo Brancaccio. Investimento complessivo circa 25 milioni di euro. Attivato anche il raddoppio ferroviario (nove chilometri) fra Fiumetorto e Campofelice di Roccella, investimento economico 200 milioni di euro.
I lavori del Passante ferroviario, l’attivazione della sala di controllo e i lavori lungo la linea Palermo-Messina sono parte integrante del progetto di velocizzazione dei collegamenti fra Palermo, Catania e Messina, nel più ampio scenario di inserimento della Sicilia nel Corridoio europeo TEN-T Scandinavo-Mediterraneo. L’itinerario Palermo-Catania-Messina Av rientra infatti nella legge “Sblocca Italia”, per la realizzazione di opere infrastrutturali strategiche per lo sviluppo del Paese.
Fonte. Il Sole 24 ore
- Febbraio, 17
- 2000
- trasporto collettivo, varie
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In Danimarca il bike to school è reale. Da Bike Italia
In Danimarca il bike to school non teme la neve. Qualche giorno fa un servizio fotografico di un’agenzia stampa ha fatto il giro del web: una mamma che, con la strada imbiancata dalla neve e con temperature prossime allo zero, accompagna i suoi due gemelli all’asilo trasportandoli nel cassone di una cargo bike. Il fatto è che la mamma in questione era la Principessa Mary di Danimarca, Paese in cui la ciclabilità urbana è così radicata e diffusa che viene preferita come modalità di spostamento anche quando le condizioni meteorologiche non sono così favorevoli. Insieme con loro, a qualche pedalata di distanza, un discreto servizio di scorta in bicicletta e la compagnia del cane Ziggy.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si è trattato di un servizio “posato” a uso e consumo di obiettivi e telecamere dal momento che il bike to school della famiglia reale danese è pressoché quotidiano e viene svolto alternativamente da entrambi i genitori. Lo conferma l’immagine postata oggi sui social da M. Colville-Andersen, fondatore del portale Copenhagenize: questa volta c’è il sole, il Principe Frederik di Danimarca pedala la cargo bike trasportando nel cassone il piccolo Vincent, mentre la sua gemellina Josephine li segue pedalando una bici con le rotelle (ha cinque anni e siamo sicuri che presto le toglierà, ndr).
Questo a dimostrazione del fatto che nei Paesi in cui c’è la volontà politica di fare qualcosa di concreto per migliorare la viabilità urbana, l’esempio viene innanzitutto da chi regge le sorti della Nazione: la Danimarca, dove chi ha il sangue blu rinuncia all’auto blu, rappresenta sicuramente un modello cui dovrebbero ispirarsi tanti amministratori pubblici italiani che nei convegni sostengono la bicicletta e sulle strade si spostano quasi esclusivamente in automobile.
Non è una questione di schieramenti politici, ma di coerenza e di buonsenso: se chi governa, a tutti i livelli, cominciasse a dare il buon esempio partendo dall’accompagnare i figli a scuola in bicicletta, sicuramente il sistema-Paese ne trarrebbe giovamento con meno traffico, meno inquinamento e strade più vivibili per tutti. Dimostrando che si può fare: basta volerlo e cominciare a pedalare.
- Febbraio, 11
- 1785
- bicicletta, varie
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Delrio: ruolo chiave per le bici per il trasporto urbano.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, come riportato dal Corriere della Sera, annuncia una rivoluzione, con nuove norme, per rinnovare il parco rotabile, con l’obiettivo di “spostare, come fanno tutti i grandi Paesi europei, il trasporto merci dalle strade alle linee ferroviarie e alleautostrade”.
“La ciclabilità – ha spiegato il ministro – è un elemento assolutamente competitivo di spostamento. La bicicletta non è solo un divertimento ma un mezzo di trasporto.
E questo concetto sta prendendo sempre più forza in tutti i Paesi europei, tant’è che su questo tema abbiamo fatto un apposito Consiglio dei ministri dei Trasporti dell’Unione Europea.
La ciclabilità è davvero una soluzione a portata di mano per molti problemi a cominciare dalla mobilità cittadina.
Intermodalità vuol dire gomma, ferro, mare, aria ma anche bicicletta, che non è un mezzo di trasporto marginale per pochi appassionati”.