Lo smog assedia Roma e Milano e alimenta le polemiche tra opposizioni («Il governo passeggia sui cadaveri di 68 mila italiani», l’attacco di Grillo) e governo («Nella Legge di stabilità ci sono misure innovative che possono contribuire all’abbassamento delle emissioni», la risposta di Delrio), mentre scattano le misure d’emergenza per allentarne la morsa.
All’ombra della Madonnina è stato disposto il blocco delle auto dal 28 al 30 dicembre, dalle 10 alle 16.
Nella Capitale, invece, circolazione a targhe alterne per due giorni: lunedì 28 stop per le dispari, martedì 29 per le pari.
RIPENSARE LA MOBILITÀ URBANA. Disposizione quest’ultima, considerata una «cretinata» da parte di Francesco Ferrante, vice presidente dell’associazione non profit per la riduzione delle emissioni Kyoto Club.
«Va ripensata la mobilità urbana. Il trasporto pubblico va potenziato. Il bike sharing esteso e incoraggiato», spiega a Lettera43.it. «Il governo invece non sta facendo nulla per cambiare le cose».

DOMANDA. Le grandi città sono alle prese con il problema delle polveri sottili, tema annoso che sembra non trovare soluzioni definitive.
RISPOSTA. Trovo paradossale che puntualmente, a fine anno, scatti l’emergenza smog. Già da mesi in vari centri erano state superate le soglie massime di inquinanti. Il problema esiste da tempo, ma evidentemente non si fa molto per porre rimedio. Del resto è da 15 anni che si ripetono sempre le stesse cose.
D. Qual è la priorità in questo momento?
R. Sicuramente è indispensabile ridurre il traffico privato. I riscaldamenti a metano, ormai largamente diffusi, non producono polveri sottili. Fortunatamente l’innovazione tecnologica ha permesso di abbattere le emissioni.
D. Si sta meglio ora rispetto agli anni scorsi?
R. Negli Anni 80 si lottava contro il monossido di carbonio e gli idrocarburi volatili che sono cancerogeni. Inoltre, c’era il problema delle piogge acide causate dalla presenza di acido solforico nell’atmosfera. La situazione è migliorata, ma rimane ancora tanto da fare.
D. Il sistema di circolazione a targhe alterne è stato criticato da più parti. Pensa possa avere una sua utilità?
R. Nel 2015 pensare di risolvere così il problema delle polveri sottili è una cretinata. Il prefetto di Roma Francesco Paolo Tronca ha proposto prima un blocco totale per poi tornare sui suoi passi proponendo una soluzione inutile.
D. Una bocciatura senza appello…
R. Le targhe alterne non hanno cambiato nulla. Hanno solo creato fastidi per i cittadini. Meglio Milano che ha bloccato del tutto il traffico.
D. Come si potrebbe risolvere il problema delle polveri sottili in modo strutturale?
R. Va ripensata la mobilità urbana. Il trasporto pubblico va potenziato. Il bike sharing va esteso e incoraggiato. Stesso discorso per le auto elettriche, la cui diffusione deve essere sostenuta con forza dall’esecutivo anche attraverso campagne di sensibilizzazione.
D. Se si seguisse questa via, quanto tempo servirebbe per contenere il problema smog?
R. Certamente non basterebbero settimane ma probabilmente si potrebbe raggiungere l’obiettivo in tempi ragionevoli. Diciamo nell’arco di una legislatura, cinque anni.
D. Quali sono gli esempi virtuosi ai quali dovremmo guardare?
R. Londra è una best practice. Con l’attuazione della congestion charge, ovvero il pedaggio che si paga per entrare con un veicolo a motore in alcune aree della città, si è riusciti a contenere le emissioni.
Va detto che Londra ha anche un sistema di mobilità urbana molto sviluppato, si pensi all’estensione della rete metropolitana. Chiaramente alcuni problemi di inquinamento rimangono perché si tratta comunque di una metropoli.
D. E a Parigi, che ha ospitato la conferenza sul clima, come vanno le cose?
R. Anche la capitale francese si sta impegnando per l’ambiente. L’amministrazione comunale sta puntando molto sulla diffusione delle auto elettriche.
D. Com’è la situazione in Italia?
R. Milano, che pure in questi giorni ha i suoi problemi, è comunque un’eccellenza tra le grandi città. L’area C, che poi è una forma di congestion charge, non è servita solo a limitare il traffico ma ha spinto iniziative parallele. In particolare il servizio di car sharing. Non si tratta semplicemente di un nuovo servizio, rappresenta un cambio di prospettiva: si passa dal concetto di proprietà dell’auto a quello di condivisione e utilizzo nei momenti di necessità. Tra le cittadine di medie dimensioni va poi sottolineato il grande lavoro fatto a Reggio Emilia in tema di ciclabilità.
D. Come si sta muovendo il governo nella lotta all’inquinamento?
R. Sta facendo poco o nulla. Nella Legge di stabilità sono stati stanziati circa 90 milioni a favore dei progetti di ciclabilità. Tra questi il Grab, il Grande raccordo anulare delle bici, e la dorsale cicloturistica Vento, che connette Venezia e Torino.
D. Un’iniziativa positiva, no?
R. Senza dubbio. Ma allo stesso tempo l’esecutivo continua a dare incentivi al sistema di autotrasporto. Intanto i trasferimenti a favore del trasporto pubblico locale continuano a essere scarsi. Negli ultimi sei anni sono calati del 30%. E questo governo, in piena continuità con quelli precedenti, non sta facendo nulla per cambiare le cose.

intervista di Pier Luigi Cara per Lettera43