Secondo l’Università belga i veicoli e le auto elettriche produrranno la metà delle emissioni di CO2 di un’auto diesel entro il 2030, compresa la fase di produzione.

Le auto elettriche inquinano molto meno rispetto a quelle con i motori diesel: lo ha calcolato la VUB University, università belga con sede a Ixelles, nella regione di Bruxelles Capitale.

I ricercatori dell’ateneo sono giunti a queste conclusioni grazie al Life Cycle Assessment (LCA), cioè la valutazione dell’impronta ecologica tenendo conto di tutto il ciclo di vita. Ad esempio, in Polonia – dove il carbone è la fonte primaria di energia – i veicoli elettrici producono circa il 25% in meno delle emissioni rispetto ai motori diesel. Le riduzioni sulla rete più pulita dell’Europa, cioè in Svezia, arrivano invece fino all’85%, mentre scendono a circa il 50% in paesi come il Regno Unito.

In media, secondo gli esperti belgi, i veicoli elettrici produrranno la metà delle emissioni di CO2 di un’auto diesel entro il 2030, compresa la fase di produzione.

Oggi, solo l’1,7% dei veicoli venduti in Europa sono elettrici, ma per implementare questa quota è necessario che l’Europa abbia un sufficiente accesso al litio, e inoltre deve ancora sviluppare un’industria delle batterie capace di produrre accumulatori con costi accessibili all’utente finale. Ma gli impianti per la produzione di batterie al litio in Europa non esistono. Senza contare i problemi di ordine sociale e ambientale che questo settore si porta dietro, con sfruttamento di terre ed esseri umani nelle miniere.

Lo studio dell’Università belga, tuttavia, sembra ottimista: sostiene che se le forniture di metalli critici (litio, cobalto, nichel e grafite) e terre rare saranno strettamente monitorate e diversificate, non dovrebbero rendere l’UE troppo dipendente dalle importazioni e faciliteranno la transizione a una mobilità più verde. Poiché la tecnologia delle batterie migliora e altre energie rinnovabili entrano nella rete elettrica, le emissioni prodotte dagli accumulatori potrebbero essere ridotte mediamente del 65%, secondo gli esperti.