La giunta comunale ha approvato, lo scorso 31 maggio,  il “livello direttore” del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) della Città di Napoli.

Si conclude, così, la prima fase di un lavoro complesso, durato circa due anni, in cui si è proceduto ad analizzare il sistema della mobilità cittadina – precisandone gli aspetti peculiari e critici – e, quindi, a definire la “visione” del nuovo modello di mobilità che il  Comune intende perseguire   nei prossimi anni per rendere il modo di muoversi in città sempre meno “auto-centrico” e sempre più semplice, vicino alle esigenze dei cittadini e compatibile con l’ambiente.

Tutto ciò è formalizzato nei due volumi allegati alla delibera di Giunta – Parte I. Analisi del sistema di mobilità;  Parte II. Obiettivi – descritto sommariamente, nella Relazione di sintesi, anch’essa allegata alla delibera.

A valle dell’approvazione del PUMS, in linea con il documento Guidelines. Developing and Implementing a Sustainable Urban Mobility Plan, prodotto dalla Commissione europea nel gennaio 2014, sarà proseguita e potenziata l’azione di concertazione e di condivisione delle scelte del piano con il coinvolgimento dei cittadini, stakeholder, rappresentanti istituzionali e altri attori chiave, già avviata e ampliamente documentata sulla pagina dedicata del sito internet del Comune di Napoli.

Sulla stessa pagina, nei giorni a seguire, una volta pubblicati, saranno caricati  i tre volumi allegati alla delibera.

In estrema sintesi, il cardine del sistema del nuovo sistema di mobilità definito nel PUMS sarà il trasporto collettivo da rendere sempre più robusto con: interventi volti al completamento delle linee metropolitane in esecuzione e al potenziamento di quelle esistenti; il potenziamento della rete tramviaria; la riorganizzazione della rete del trasporto pubblico su gomma gestito da ANM;  il rinnovo e il potenziamento della flotta dei treni e del parco autobus.

Al trasporto collettivo dovranno sempre più connettersi e integrarsi, fisicamente e funzionalmente, gli altri sistemi di mobilità, a partire dal trasporto privato.

Sarà incentivata la mobilità attiva – ovvero la mobilità pedonale e ciclabile –  la mobilità condivisa – la sharing mobility – e le forme di trasporto a basso impatto ambientale, come l’elettrico e l’ibrido.

Per favorire l’integrazione tra le varie modalità di trasporto (collettivo, individuale, condiviso etc.), si dovrà dotare di “intelligenza” il sistema di mobilità – “la cura del fosforo” – con tecnologie telematiche e modalità operative che consentano la diffusa condivisione di dati ed informazioni e la gestione del traffico.

Queste stesse tecnologie consentiranno di regolare la distribuzione delle merci in città.

In conclusione, con l’approvazione del PUMS si avvia un profondo processo di modifica del modo di vivere e di “usare” la città, che ha lo scopo di renderla sempre più accessibile, efficiente, moderna e competitiva con le altre aree metropolitane del Paese.