Il comma 103 della Legge di Bilancio obbliga i Comuni a consentire “in ogni caso” a tutte le auto elettriche e ibride la circolazione nelle aree pedonali e nelle ZTL. Le associazioni ambientaliste: “Mostruosità, riporta indietro il Paese di 50 anni”.

“Nella Legge di stabilità appena approvata, il Governo attuale, che si definisce “del cambiamento”, ha inserito una modifica pericolosa al Codice della Strada: si tratta di una norma, il comma 103, che obbliga i Comuni a consentire “in ogni caso” a tutte le auto elettriche e ibride la circolazione nelle aree pedonali e nelle ZTL.”

È questo il monito lanciato da diverse associazioni ambientaliste che si occupano di mobilità sostenibile: il documento è firmato da  FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Legambiente/Legambici, Alleanza Mobilità Dolce, Kyoto Club, Associazione Salvaiciclisti Bologna, Associazione Salvaiciclisti Roma, Fiab Torino Bike Pride, Bikeitalia.it, Genitori Antismog, Greenpeace, Napoli Bike Festival, Cittadini per l’aria, Milano Bike Coalition, Associazione Motoperpetuo Roma, Associazione Ciclonauti, Comitato Torino Respira, Fondazione Michele Scarponi, Comitato per la Bellezza, Italia Nostra.

A nostro parere, questo intervento è una mostruosità che riporta indietro il Paese di almeno 50 anni”, continuano le associazioni, “cancellando con due righe improvvisate i risultati raggiunti in decenni su mobilità sostenibile e tutela di piazze e strade delle città italiane, a danno di abitanti, commercianti, turisti e monumenti, alla faccia anche della sicurezza delle persone”.

“Immaginate piazza del Popolo a Roma o piazza del Plebiscito a Napoli, o piazza del Duomo a Milano, o via Maqueda a Palermo, percorse incessantemente da autovetture. Pensate ai centri storici medioevali di Bologna o Firenze, protetti da ZTL già a maglie troppo larghe, invasi dal traffico e parcheggio selvaggio di altre migliaia di macchine in più.

E’ questo il cambiamento? – si domandano le organizzazioni –  E’ davvero il ritorno al passato della motorizzazione che occupa ogni spazio urbano l’unica direzione che si intende prendere per mostrare la “novità”? Dov’è finito l’impegno alla “dieta del traffico”, ossia a togliere auto dalle città per renderle di nuovo vivibili e sicure, sottoscritto da tanti candidati, compreso il vicepremier Di Maio, in campagna elettorale?

Prendiamo atto – a seguito della nostra denuncia e del tamtam attraverso i social media – dell’importante impegno assunto dal Sottosegretario ai Trasporti Dall’Orco e delle reazioni negative degli Assessori dei Comuni di Milano, Bologna, Torino, Roma e di molte altre città.”

Infine le associazioni firmatarie del comunicato lanciano un appello al Governo chiedendo di di trasformare con urgenza le parole in una decisione concreta e netta e di cancellare, attraverso apposito decreto, la norma, “per spazzare via ogni equivoco interpretativo ed evitare di riempire le città con migliaia di macchine in più”.
Infatti i nostri centri storici – concludono le organizzazioni –  protetti per lo più da ZTL e solo in alcune strade e piazze da isole pedonali, vanno liberati da un eccesivo carico di auto di qualsiasi genere: non è più solo un problema di inquinamento, ma di occupazione dello spazio pubblico, di congestione, di sicurezza”.