Secondo l’ultimo report dell’ Osservatorio Focus2R  di Legambiente e Confindustria Ancma, dal 2015 le piste ciclabili nei Comuni italiani sono aumentate del 9%.

Le amministrazioni locali sono sempre più bike friendly e incentivano le persone a spostarsi sulle due ruote.

Nei Comuni Italiani sono in aumento le piste ciclabili (+9% rispetto al 2015), e sale anche il numero di capoluoghi di provincia dove è possibile portare le bici nei mezzi pubblici (+14%). Inoltre, sono sempre di più i Comuni che ospitano il servizio del bike sharing (+6,1%), mentre è in crescita la disponibilità media di parcheggi per moto (+20,9%) e l’utilizzo diffuso
di vernici non sdrucciolevoli per la segnaletica stradale (+3,4%).

I dati sono contenuti nell’ultimo rapporto dell’Osservatorio Focus2R di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Cicli Motocicli Accessori) e Legambiente. La ricerca, elaborata da Ambiente Italia, scatta una fotografia a 360°delle politiche dedicate a ciclisti e motociclisti dai Comuni italiani capoluogo di provincia. I risultati del monitoraggio sono il frutto di un questionario rivolto a 104 municipi, a cui hanno risposto quest’anno 83 Comuni, l’80% degli intervistati.

Il report, tra le altre cose, segnala anche altri aspetti positivi, e degno di nota è l’aumento – consistente -del numero di biciclette per ogni città: a Milano sono presenti 16.600 biciclette e 257.000 abbonati, mentre in media sono disponibili 156 bici per Comune. In crescita anche le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici (+11,8%); in lieve aumento anche i guard-rail dotati di protezioni a tutela dei motociclisti: passano infatti da 17% al 29% i Comuni che dichiarano di averli montati.

Rispetto al 2017 il rapporto segnala una diminuzione per quanto riguarda la vendita di bici tradizionali (16 mila in meno) mentre le e-bike vendute sono state 148.000, il 19% in più rispetto al 2016 (anno in cui le vendite avevano registrato un +120%). Nel 2018 crescono in modo deciso le vendite di veicoli elettrici, in particolare i ciclomotori che passano da 1.144 a 2.928
(+156% rispetto al 2017), mentre i motocicli venduti salgono da 504 a 648 (+29%).

Nonostante le buone notizie, lo studio segnala anche diverse zone d’ombra, sopratutto per quanto riguarda la sicurezza stradale: sono sempre meno i Comuni che dichiarano di aver provveduto ad inserire misure di questo tipo per i ciclisti nei Piani Urbani della Mobilità (-13,3%), mentre l’80% afferma di non avere messo in campo iniziative analoghe per le motociclette. Inoltre, basso è il numero di città che offrono incentivi economici per l’acquisto di bici tradizionali (9%), a pedalata assistita (14%), di veicoli a motore termico (2%) e a motore elettrico (4%).

Si segnala, infine, un Paese spaccato, con un centro-Nord molto più sensibile alle tematiche della mobilità ciclistica rispetto al Sud Italia.