Con la fase 2 riprendono gli spostamenti di milioni di persone: per evitare che l’auto privata sia l’unica soluzione, serve potenziare la mobilità ciclabile.

Il distanziamento fisico che ci impone questa fase di convivenza con il covid-19 comporta l’adozione di misure di cautela, e rischia di rappresentare il colpo di grazia definitivo per il trasporto collettivo, mentre l’auto potrebbe avere un vero rilancio.

Nel frattempo, molti Paesi adottano misure di mobilità alternativa all’auto,come il potenziamento della mobilità ciclabile e il bike sharing. Allo stesso modo, in diverse altre città si ragiona su come potenziare i servizi di trasporto collettivo per servire in modo distanziato ingenti quantità di persone.

Il dibattito è aperto e per niente scontato, e anche in Italia le amministrazioni comunali hanno avviato riflessioni interessanti, mentre gli ambientalisti avanzano proposte concrete.

Qual è il futuro della mobilità sostenibile? L’interessante riflessione di Anna Donati, coordinatrice del Gruppo di lavoro sulla mobilità sostenibile di Kyoto Club e portavoce di AMoDo sul portale Sbilanciamoci!

Leggi l’articolo di Anna Donati