La ricerca traccia un quadro delle dimensioni caratteristiche e della diffusione sul territorio dei servizi di City Tour svolti con autobus, prevalentemente scoperti, ad uno o due piani.
La ricerca traccia un quadro delle dimensioni caratteristiche e della diffusione sul territorio dei servizi di City Tour svolti con autobus, prevalentemente scoperti, ad uno o due piani.
Quando si parla di mobilità e trasporti, esiste una totale convergenza su un dato di fatto: nessuna città di nessuna parte del mondo ha mai risolto il problema del traffico e della mobilità dei cittadini attraverso il ricorso all’automobile privata.
Se tutti hanno ormai capito cosa non funziona, nel momento in cui ci si trova di fronte alla scelta sul come operare nel concreto per far funzionare le cose, amministratori pubblici e privati cittadini finiscono a brancolare nel buio azzardando di volta in volta delle soluzioni che, in molti casi, sono state tentate in situazioni diverse senza mai dare esiti positivi.
“Muoversi in città”, il libro curato da Anna Donati e Francesco Petracchini si propone quindi di essere la soluzione a questi problemi: una sorta di bussola per orientarsi nel mondo della mobilità urbana prendendo in considerazione trend storici, soluzioni tecnologiche e soprattutto, l’opportuna combinazione del giusto mix per smettere di muovere le automobili e iniziare a muovere le persone.
Il libro cerca di fare il punto sulla mobilità in Italia analizzando quello che è il mondo delle pubbliche amministrazioni, associazioni e aziende dedicate alla Mobilità Nuova e dando vita a una specie di manuale delle buone pratiche.
Si parla di parcheggi e car sharing, di ciclabilità e di tram, metropolitane, taxi e di sistemi di monitoraggio delle zone a traffico limitato.
Nonostante il libro sia estremamente tecnico, non è pensato esclusivamente per gli addetti ai lavori, ma sembra scritto su misura per tutti coloro che non vogliono ridurre il dibattito sulla mobilità alle classiche chiacchiere da barche non mancano mai in un paese come l’Italia in cui, a seconda delle esigenze, ci si improvvisa allenatori di calcio, esperti di politica internazionale, finanza o politiche urbane dei trasporti.
È difficile individuare una sezione del libro più valida delle altre, ma quella che mi ha convinto maggiormente è quella relativa alle pedonalizzazioni che, dall’avvento della motorizzazione privata ad oggi, sono al centro del dibattito tra pubbliche amministrazioni e le associazioni di commercianti.
Emblematica è la storia del centro di Siena che, fino al 1965 era invaso dalle auto, e quando l’allora sindaco ebbe la brillante idea di togliere le auto da Piazza del Campo, allora adibita a parcheggio (!), i commercianti risposero con una serrata che portò alla ceduta della giunta.
Oggi nessuno mai si sognerebbe di consentire nuovamente l’accesso alle auto in Piazza del Campo, eppure la guerra sulle pedonalizzazioni continua incessante in ogni città d’Italia, con i commercianti che in ogni dove denunciano la sparizione di ogni posto auto come un attentato alla propria attività economica.
“Muoversi in città” offre delle risposte validi alle principali domande che riguardano il modo in cui ci si muove all’interno delle nostre città: perché i tram sono spariti? Perché Il nostro paese ha un tasso di motorizzazione più alto d’Europa? Cosa si può fare per invertire questa tendenza?
A dare risposta sono due addetti ai lavori altamente titolati a parlare del tema:Francesco Petracchini è un ricercatore del CNR specializzzato sui temi dell’inquinamento, Anna Donati è stata Deputata e Senatrice della Repubblica, assessora alla mobilità dei comuni di Bologna e di Napoli.
La prossima primavera in molte delle città Italiane si terranno le elezioni comunali: sarebbe desiderabile che tutti i candidati di tutte le parti politiche si leggano con cura questo libro per farsi un’idea, lontana da ideologie di sorta, su come si muovono le nostre città e come, invece, si dovrebbero muovere.
Per non stare ogni volta a reinventare la ruota.
“Muoversi in Città, esperienze e idee per la Mobilità Nuova in Italia” è edito da Edizioni Ambiente ed è in vendita su Amazon a 20,40 €
“I livelli delle emissioni di quasi tutte le sostanze inquinanti derivanti dai mezzi di trasporto sono diminuiti nel 2009, come conseguenza del calo della domanda,” ha dichiarato la prof.ssa Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA. “Questa riduzione, tuttavia, è stata determinata dalla recessione economica. Dobbiamo quindi pensare a un cambiamento più radicale nel sistema dei trasporti europeo, affinché le emissioni non aumentino neanche nei periodi di forte crescita economica”.
La relazione dell’AEA sui trasporti e l’ambiente mostra che si sono registrati dei progressi in termini di efficienza. Per esempio, le automobili nuove nel 2010 sono state più efficienti di circa un quinto rispetto al 2000en. Tuttavia, questi miglioramenti relativamente modesti sono stati spesso controbilanciati dalla crescita della domanda, nonostante la recessione abbia rallentato l’attività in alcuni settori. Fra il 1990 e il 2009, la domanda nel settore dei trasporti è cresciuta di circa un terzo, comportando un aumento del 27% dei gas a effetto serra (GES) prodotti dai trasporti nello stesso periodo.
I nuovi obiettivi proposti nella ‘roadmap’ della Commissione forniranno la base per la formulazione di politiche a livello europeo, nazionale e comunale, al fine di affrontare le questioni ambientali connesse ai trasporti. Il rapporto mostra che vi sono grandi opportunità per i responsabili politici di affrontare questi problemi in modo coerente, ad esempio trattando contemporaneamente i problemi della qualità dell’aria e del cambiamento climatico.
Per la prima volta l’AEA ha elaborato un quadro di riferimento per valutare i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi ambientali nel settore dei trasporti, quali gli obiettivi per le emissioni di gas serra, per il consumo energetico e il rumore. E’ stato sviluppato un ‘core set’ di 12 indicatori, che abbracciano un’ampia gamma di ambiti politici.
Principali conclusioni
I trasporti sono stati responsabili del 24% di tutte le emissioni di GES dell’UE nel 2009. Nella Tabella di marcia si richiede agli Stati membri dell’UE, entro il 2050, di ridurre del 60% rispetto ai livelli del 1990 i gas serra prodotti dai trasporti. Poiché, in realtà, le emissioni sono aumentate del 27% fra il 1990 e il 2009, l’UE deve realizzare una riduzione complessiva del 68% fra il 2009 e il 2050.
Il consumo energetico annuo generato dai trasporti è cresciuto costantemente fra il 1990 e il 2007 nei paesi membri dell’AEA. Sebbene la domanda totale di energia generata dal settore sia diminuita del 4% nel periodo 2007-2009, la tendenza al rialzo è probabile che riprenda parallelamente alla crescita economica.
Gli obiettivi sulla qualità dell’aria sono stati superati in molte aree. Per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2), che può causare asma e altri problemi respiratori, nel 2009 i valori limite annuali sono stati superati nel 41% delle stazioni di monitoraggio del traffico.
Anche il particolato (PM10) prodotto dai trasporti arreca gravi problemi alla salute. Nel 2009, il valore limite giornaliero per il PM10 è stato superato nel 30% delle zone di traffico in tutta l’UE-27.
Quasi 100 milioni di persone sono state esposte a dannosi livelli medi di lungo periodo di rumore prodotto da veicoli stradali sulle strade principali.
Il prezzo medio reale dei carburanti per il trasporto su strada (calcolato come equivalente della benzina senza piombo, compresi dazi e tasse) si è attestato su 1,14 EUR al litro a giugno del 2011, in termini reali il 15% in più rispetto al 1980. Ciò significa che il prezzo della benzina è aumentato in media di meno di 0,5 punti percentuali all’anno in termini reali, vale a dire che i prezzi del carburante non stanno inviando segnali forti per incoraggiare scelte di trasporto più efficienti.
La percentuale di automobili alimentate con carburanti alternativi su strada è aumentata costantemente, superando il 5% del parco auto nel 2009. La maggior parte ha utilizzato gas di petrolio liquefatto (GPL), mentre i veicoli elettrici hanno costituito lo 0,02% del parco auto totale.
Strade, ferrovie e autostrade stanno sezionando il paesaggio europeo in porzioni sempre più piccole, con gravi conseguenze per la biodiversità. Quasi il 30% del territorio nell’UE è moderatamente, considerevolmente o estremamente frammentato, il che limita il movimento e la riproduzione di numerose specie diverse.
Da oggi il libro Muoversi in città è in libreria.