La prima azione di #cambiamomarcia è il bando “Al lavoro in bicicletta”, che prevede incentivi economici per chi lascia l’auto a favore della bici nel percorso casa-lavoro. 

Se sei abituato ad utilizzare auto, moto o scooter per andare al lavoro, i Comuni di Cesena e di Cesenatico ti invitano a… cambiare marcia!

Parte il progetto sperimentale “Al lavoro in bicicletta”, un bando che prevede incentivi economici chilometrici per chi decide di cambiare abitudine e di usare la bici nel percorso casa-lavoro.

“Al lavoro in bicicletta” è la prima azione di #cambiamomarcia, un progetto integrato dei Comuni di Cesena e Cesenatico con la collaborazione di Centro Antartide, co-finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che ha l’obiettivo di favorire scelte di mobilità sostenibile, individuali e collettive, da parte dei cittadini.

E’ possibile candidarsi presentando in Comune la domanda e scaricando una App che traccia gli spostamenti dei partecipanti: così i Comuni di Cesena e Cesenatico provano a incrementare sui loro territori decidono di abbandonare l’auto per andare al lavoro e scegliere la bicicletta, meno impattante sul territorio, sul traffico, sull’ambiente e migliore per la salute e la comunità. Un tetto di 2,5 euro giornalieri e 50 mensili è il ritorno economico: uno strumento per invogliare a sperimentare temporaneamente modalità che si spera che restino poi come abituali.

Questa proposta, accanto all’introduzione in tutti i plessi elementari di figure che promuovano e sviluppino l’esperienza del Piedibus e altre forme di mobilità sostenibile e la previsione della costruzione di alcune infrastrutture sul territorio sono solo alcuni degli interventi che i Comuni di Cesena e Cesenatico stanno per attuare come prime azioni del progetto congiunto “Cambiamo marcia – Cesena e Cesenatico per la mobilità sostenibile”, cofinanziato con 1 milione di euro dal “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro” del Ministero dell’Ambiente, Tutela del territorio e del mare. L’idea è quella di andare verso la sostenibilità degli spostamenti anche attraverso una leva economica iniziale che possa invogliare un numero sempre più ampio di cittadini a “cambiare marcia”.