Le associazioni ambientaliste italiane chiedono al Governo di accelerare la decarbonizzazione dei trasporti e di lanciare una ripresa “verde”.

Rilanciare la ripresa del dopo covid-19 con investimenti verdi adottando soluzioni ad emissioni zero accelerando la decarbonizzazione del settore trasporti ed evitando di ritornare al precedente sistema basato sulle fonti fossili. 

Questo l’appello lanciato oggi dai principali gruppi ambientalisti italiani, WWF Italia, Legambiente, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Cittadini per l’Aria e Transport & Environment, con una lettera aperta inviata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai ministri competenti, Sergio Costa Ministro dell’Ambiente, Paola De Micheli ministra dei Trasporti, Stefano Patuanelli ministro dello Sviluppo Economico e Roberto Gualtieri ministro delle Finanze.

Le associazioni si dicono “preoccupate” per le proposte avanzate da alcune parti dell’industria automobilistica di utilizzare i limitati fondi pubblici per sostenere le vendite di vetture endotermiche, indipendentemente dal loro livello emissivo.

“Con lo stesso sgomento osserviamo alcuni annunci avanzati in diverse sedi da parte del Governo relativamente alla possibilità di diminuire l’ambizione per l’obiettivo di veicoli elettrici al 2030 stabilito nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima ​, o la possibile apertura del budget allocato nel Fondo Nazionale Strategico per la Mobilità Sostenibile all’acquisto di autobus diesel” sostengono le organizzazioni, secondo le quali ora ” non è il momento di fare un passo indietro“.

I fondi destinati al rilancio dell’economia non devono riportarci agli stessi (o peggiori) livelli di inquinamento pre-Covid, creando al contempo un lock-in sulle tecnologie basate sui combustibili  fossili. E non un centesimo pubblico, secondo i proponenti, deve essere speso a sostegno dell’acquisto di motori che non siano a basse e zero emissioni e che non contribuiscano alla decarbonizzazione del settore.

Vista la limitatezza dei fondi pubblici, l’unico tipo di sostegno accettabile – secondo le organizzazioni firmatarie- è quello che accelera l’adozione di soluzioni a emissioni zero per i trasporti pubblici e privati e per la  mobilità attiva, in particolare piste ciclabili e pedonali e supporto all’acquisto di e-bike, il cui ruolo, vista la necessità di distanziamento fisico, diventa nelle città ancora più centrale.

“Con le produzioni in stallo ed ingenti investimenti pubblici riversati per riavviare l’economia,  l’occasione per modellare la ripresa e costruire il sistema di mobilità che desideriamo come società è ADESSO. L’economia non può essere riavviata a spese dei cittadini e della salute del pianeta” si legge verso la fine della lettera. “Le uniche misure ad essere promosse devono essere quelle​ compatibili con il Green Deal Europeo e il percorso di decarbonizzazione previsto dall’Accordo di Parigi” concludono le organizzazioni.

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