Ancora ricorsi per la Ztl di Palermo; decisioni rinviate al 9 novembre.

I giudici affermano rispetto al rinvio: “Ztl troppo grande e mezzi pubblici insufficienti. Sbagliato far pagare l’accesso”.

Il Tar aveva sospeso fino al giorno del 6 aprile la decisione di inaugurare la zona traffico limitato della città siciliana.  E proprio il 6 aprile, il collegio si è riunito per decidere questa richiesta sospensiva. Il Sindaco della città aveva affermato che a causa di ritardi nei pagamenti l’avvio della zona a traffico limitato era stata spostata al 15 aprile. E notizia  delle ultime ore, il Tar ha, infatti, accolto il ricorso delle associazioni Bispensiero e Vivo civile e ha deciso di congelare l’avvio della Ztl. Una decisione che farà sicuramente discutere, ma che è stata rimandata al 9 Novembre prossimo. Ovviamente non mancano le incongruenze che i cittadini palermitani hanno constatato con questo provvedimento affermando che si tratta dell’ennesimo stop che l’amministrazione in vigore è costretta a registrare e stavolta prende il nome di ZTL; ma ci sono anche i cittadini favorevoli alla decisione del Tar. Il ricorso ha dato via a due differenti fazioni di pensiero.

La decisione dei giudici sarebbe derivata dal fatto che l’amministrazione non ha rispettato il principio di “gradualità” e a tal proposito hanno affermato nell’ordinanza sul rinvio della ztl: “è illogica la scelta di introdurre contestualmente le due Ztl 1 e 2, dove nel Piano generale del traffico era prevista l’implementazione progressiva di tali zone (in particolare, quanto alla Ztl  2, se ne subordinava la sua attivazione al consolidamento dell’assetto del sistema di trasporto pubblico urbano)”.

Non è stata neanche accettata la scelta di dover pagare necessariamente un corrispettivo, come scrive l’ordinanza: “si possono curare le esigenze di controllo della circolazione e di tutela ambientale con misure limitative della circolazione prive di carattere oneroso. I princìpi, in tema di priorità della tutela della qualità dell’aria, non appaiono garantiti dal provvedimento impugnato che in argomento appare contraddittorio ed illogico, nella parte in cui, pur giustificando l’esercizio del potere con finalità di tutela ambientale, privilegia tuttavia il disincentivo di natura economica (dal quale peraltro esclude tutti i motoveicoli), e la corrispondente entrata per l’ente, rispetto a forme di limitazione più efficaci sotto il profilo del contenimento delle emissioni, e prive di onere economico per i cittadini”.

Francesco Scoma, senatore e componente dell’ufficio di presidenza di Forza Italia e Giulio Tantillo capogruppo al Comune di Palermo hanno affermato: “Il Tar ha rinviato tutto a novembre ma sono già  parecchie migliaia i palermitani che hanno acquistato un tagliando che vale da sei mesi a un anno. Si cerca di capire quali saranno le modalità di rimborso per questi cittadini e quando questo saranno effettuato-  e hanno aggiunto Stefano Di Blasi e Carmelo Sardegna, rispettivamente portavoce dei Verdi Palermo e Federazione regionale Sicilia – “Orlando e Catania, solo per fare cassa hanno inficiato una buona pratica per la gestione dei trasporti collettivi di massa e per la razionalizzazione del traffico urbano cittadino”- “La ztl non può essere un bancomat, ma va ricondotta ad un sistema virtuoso che il limita il traffico privato ed incentiva il trasporto collettivo di massa e le buone pratiche per contenere le emissioni inquinanti a tutela della salute dei cittadini, come sistema primario di prevenzione”, concludono. Per comprendere effettivamente come andrà  a finire la questione sulla Ztl di Palermo, non resta che attendere il 9 novembre prossimo.

(Photo Credit: Altervista.org)